Superbonus, cessioni e plusvalenze. Come funziona?
Superbonus, cessioni e plusvalenze. Se spesso vi siete chiesti cosa sarebbe accaduto in caso di vendita di un immobile ristrutturato con il Superbonus, ora la legge di bilancio ha confermato una importante novità relativa alle plusvalenze realizzate dalla cessione di immobili oggetto di ristrutturazioni condotte nell’ambito del Superbonus 110%.
✔️A decorrere dal 1° gennaio 2024 rientrano tra i REDDITI DIVERSI le plusvalenze realizzate dalla cessione di immobili sui quali sono stati realizzati interventi con il superbonus, che si sono conclusi da non più di 10 anni.
Sono tuttavia esclusi da questo meccanismo gli immobili acquisiti per successione e quelli adibiti ad abitazione principale del cedente.
Superbonus, cessioni e plusvalenze, in arrivo una tassazione del 26%
La bozza di legge di bilancio 2024 prevede che per le plusvalenze da cessione di immobili agevolati si applichi una aliquota al 26%. Il testo di legge prevede che alle plusvalenze introdotte può applicarsi l’imposta, sostituiva dell’imposta sul reddito, del 26 per cento, come previsto dall’articolo 1, comma 496, della legge finanziaria 2006 (legge n. 266 del 2005) nel caso di caso di cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni.
Ma come si calcolano le plusvalenze?
🔵 Se gli interventi sono conclusi da non più di 5 anni all’atto della cessione, non si tiene conto delle spese relative a tali interventi, qualora si sia fruito dell’incentivo e siano state esercitate le opzioni di cessione del credito relativo alla detrazione.
🔵 Se gli interventi sono conclusi da più di 5 anni, ma da meno di 10 si tiene conto del 50% delle spese, se si è fruito dell’agevolazione nella misura del 110% e se sono state esercitate le opzioni di cessione o di sconto.
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